FASCICOLO Nr. 12 – Documenti provenienti dall’Archivio del Comune di Sestri Levante: Quelli riportati di seguito sono fotocopie di documenti conservati nell’Archivio del Comune di Sestri Levante, che sino agli anni 1974/75, erano custoditi in una serie di faldoni intitolati “Documenti Permanenti” contraddistinti  dalla data dell’anno o gruppo di anni a cui si riferivano. Attualmente i faldoni, dall’anno 1934 all’anno 1974 (in attesa di una nuova e più idonea sede ove collocarli in Sestri Levante) risultano da tempo imballati e trasferiti presso una struttura specializzata di Vercelli dov’è assai difficile e scomodo poterli consultare (N. di E.V.B.).

Doc. n.1: “Stabilimenti balneari, tutela moralità e pubblica decenza”. Lett. racc. ris. urg.sima (N° 1010526 di Gab.) + (Allegato Prefetto di Genova (N° 1010526 di Gab.), da Règia Questura di Genova indirizzati a: Vedi in epigrafe della serie di documenti gli indirizzi dei vari destinatari). – (Doc. comp. da f. 2 , p. 2 dattil. + f. 1, p. 1 di all. dattil., d. 7 luglio 1942, f.ta Il Questore).

 

Doc. n.2: “Requisizione delle opere d’arte di proprietà ebraica”.  Lett. ris.ta (N° 2478 di Gab.), da Prefettura di Genova ai Podestà dei Comuni della Provincia, e p.c. al Questore, all’In.te di Finanza, al Sopr.te alle Gallerie, al Sopr.te ai Monumenti e alle Antichità, al Sopr.te Bibliografo di Genova – (Doc. comp. da f. 2, p. 2 dattil., d. 11/12/1943-XXII, f.to: il Capo della Provincia, C. E. Basile).

 

Doc. n.3: “Obbligo di denuncia dei ribelli da parte dei podestà e dei cittadini”.  Lett. Riserv.ta Pers.le Nr. 232, dal Gab.to Pref.ra di Genova ai Podestà e ai Com.ri Pref.zi dei Comuni della Provincia. – (Doc. composto da 1f., 1p. dattil., d.to 28.1.1943-XXII, f.to: il Capo della Provincia, Basile).

Doc. n.4: “Diffusione voci allarmistiche”.  Lett. (Nr. 1833) + all.ti 2 manifestini propagandistici, da Gab.to Pref.ra Repub.na di Genova a tutti i Podestà e Com.ri Pref.zi dei Comuni della Prov. di Genova, e p.c., all’uff. Colloc.to Genova – (Doc. d. 1.8.1944-XXII, comp. da f. 1, p. 1 dattil., f.to Il Capo della Provincia, Bigoni).

 

Doc. n.5: “Lettera-precetto di mobilitazione civile per l’esecuzione di lavori da parte delle truppe tedesche nell’interesse della difesa costiera” – (Doc. s.d., composto da ½ f., ½ p. dattil., f.to Il Commissario Prtefettizio).

 

Doc. n.6: “Diffusione decreto duce presentazione sbandati et fuori legge” – telegr.ma SOSCC Genova P 247 18 TF 5 11.45, dal Capo della Provincia di Genova Bigoni ai Commissari Prefettizi della Riviera di Levante e di Ponente Genova. – (Doc. comp. da 1 modulo tel.co dattil., f.to, Il Capo della Provincia, Bigoni).

 

Doc. n.7: “Relazione sull’azione compiuta dai fuori legge nella frazione di S. Vittoria di Libiola”.  Fotoc. di lett. racc. del Commis. Pref.zio del Comune di Sestri Levante al Capo della Provincia di Genova, (Doc. comp. da f.1, p. 1 dattil., d. 17.11.1944-XXIII., f. Il Commissario Prefettizio, G.B. Canepa).

In questo documento, dato il lungo tempo trascorso dall’evento, si è preferito tagliare la parte in cui erano elencati gli 11 nominativi delle persone arrestate dai partigiani. (n.d.a.)

 

Doc. n.8: “Invasione notturna di fuori legge, nella sede dislocata del Municipio a Villa Scribanti”. Fotoc. di lett. (con all.ta Relazione del Segretario Capo del Comune di S.L., di cui sotto è fornita anche una trascrizione, in quanto la fotocopia, effettuata allora su carta fotosensibile, s’è molto deteriorata col trascorrere del tempo) del Commissario Prefettizio del Comune di S. L.: al Capo della Provincia di Genova, al Comando Brigata Nera “Silvio Parodi”, Sestri L., al Comando Tedesco di Piazza, Sestri L., al Comando Battaglione Morbegno della Divisione Monte Rosa, Sestri Levante. (Fotoc. doc. comp. da f. 1, p. 1 dattil. + p. 2 dattil di all.to., d. 3.12.1944-XXIII, f. Il Commissario Prefettizio, G.B. Canepa).

Trascrizione di PAGINA 1 + PAGINA 2, di cui sopra sono riportate le relative fotocopie:

Addì, 3 Dicembre 1944-XXIII
OGGETTO: Irruzione notturna di fuori-legge nella sede dislocata del Municipio.
                                                                        Sig. COMMISSARIO PREFETTIZIO – SESTRI LEVANTE

Questa notte verso la una, sono comparsi, davanti alla porta della “Villa Scribanti”, sede municipale provvisoria colà dislocata per ragioni di emergenza, qualificandosi per militi della Brigata Nera e richiedendo ad alta voce di essere immediatamente ricevuti, elementi fuori legge.
Osservato che l’ora non era affatto propizia per concedere udienze, essi risposero in tono perentorio e violento che era assolutamente necessario che fosse aperta la porta di detti locali posti dietro il palazzo, e che sono in comunicazione cogli altri del primo piano destinati a sede degli Uffici Municipali, aggiungendo che se ciò non fosse avvenuto subito essi avrebbero forzato la porta stessa con “palanchino” o bombe a mano.
Allarmata mia moglie ritenne prudente di aprire per conoscere i postulanti e sentire cosa volessero.

Appena tolto il ferro della porta, essi, armati di mitraglie, pistole automatiche, fucili e bombe a mano, irruppero in cinque nel locale adibito a cucina, dove nel frattempo era venuto io pure.
Quivi il capo degli sconosciuti mi indusse ad accompagnarlo nell’ufficio preposto alla compilazione della tessera di circolazione, testé istituita dal Comando della Divisione “Monte Rosa”, cosa che io dovetti fare dopo essermi vestito in fretta in qualche modo.
Nella camera immediatamente adiacente all’unica concessami per mio alloggio, scorto l’apparecchio telefonico N.4708, lo staccarono mediante taglio del filo, portandoselo via con sé.  
Fatto questo, prima ispezionarono tutte le carte che si trovavano sui tavoli, alcune stracciandole, altre trattenendole (ad esempio, i registri degli obbligati al servizio del lavoro degli anni dai 14 ai 60).  Poiché poi la scrivania che conteneva le tessere di circolazione ed il relativo carteggio era stata chiusa a chiave dall’impiegato Mori, che non aveva lasciato ad alcuno le chiavi, dopo avere minacciato ripetutamente di appiccare l’incendio ai locali se non era provveduto subito all’apertura di tutti i cassetti, essi ricorsero a forzare le serrature con un ferro (palanchino) che avevano con loro e che dimenticarono sul posto.
Aperti i cassetti s’impadronirono, tra l’altro, di un pacco di tessere di circolazione in bianco, contenente circa 250 tessere, e di tutti i timbri che si trovavano sul tavolo della scrivania, oltre le maschere antigas dell’impiegato e degli applicati Descalzo e Vattuone.
Mentre tre dei ribelli stavano compiendo questa operazione nell’Ufficio del Sig. Mori, un quarto provvedeva, senza alcun senso a stracciare, nella sala centrale del secondo piano, ed a gettare sul pavimento quasi tutto il carteggio relativo ai servizi dell’assistente militare e delle concessioni pompe funebri.
Da quest’ultimo locale furono asportati anche il duplicatore “SADA” e la macchina da scrivere usata “Remington”, dando verbali assicurazioni che, entro un mese, l’una e l’altro sarebbero stati restituiti al Comune.
Il terzo ufficio visitato è stato quello dell’Archivio (Impiegato Descalzo Giovanni): quivi asportarono intanto un pacco di sigarette e del tabacco dello stesso Descalzo, e un poco di fichi secchi che erano depositati nel cassetto del tavolo di lavoro.

Prima di scendere, espressero il desiderio di voler fare una visita agli Uffici Leva – Stato Civile e Anagrafe: a ragion veduta, però, poiché era trascorsa circa mezz’ora, rinunciarono al proposito.
In uno dei tavoli dell’Ufficio del Sig. Mori scrissero su un foglio volante le seguenti parole: “Sig. Podestà, noi abbiamo creduto di fare così: state attenti Voi e i Vostri impiegati!”.
Verso le ore due, volendo io informare dell’accaduto il Comando Militare Tedesco di Piazza, quello della Brigata Nera “Silvio Parodi”, mi recai, accompagnato da mia moglie e dalla mia figliola Alice, presso il palazzo del Marchese Serlupi, distante circa 600 metri, per vedere se era possibile comunicare telefonicamente con detti Comandi, cosa che non poté avvenire perché quell’apparecchio è guasto da tempo. Mi determinai, quindi, a recarmi a piedi a Sestri Centro per denunciare il fatto personalmente, il ché potei fare solo parlando con la sentinella di guardia.

Questo è il fatto come si è svolto.
Penso che esso potrebbe ripetersi: oggi il motivo apparente è stato il servizio delle tessere di riconoscimento, domani potrebbe costituire motivo di intervento qualsiasi altro pretesto.
Come ognuno sa, la Villa Scribanti, è posta in località isolata da altre abitazioni e abbastanza distante dagli abitati del “Ponte” e di “S. Stefano”. Si presta, quindi, per l’attuazione di imprese del genere.
Se ora l’Amministrazione persiste nell’idea di mantenere colà la Sede degli Uffici, a mio avviso, è assolutamente necessario che il palazzo sia costantemente presieduto, di giorno e specialmente di notte, da pattuglie di soldati e di militi della Brigata Nera Silvio Parodi.
In caso diverso, riterrei necessario fosse trovata un’altra sede meno isolata, o che gli Uffici tornassero nel Palazzo Negrotto Cambiaso.

Vedrete, Voi Commissario, se sia il caso di prendere in considerazione la mia proposta. – In ogni modo, Vi sarò grato se potrete farmi conoscere la Vostra determinazione.
Con grato ossequio.                      IL SEGRETARIO CAPO (Emanuele Raffo)         … Visto (f. illeg.)

 

 

Doc. n.9: “Irruzione notturna a Villa Scribanti”. Fotoc. della lett. N° 369/ORD di prot., dal Comando Raggruppamento Alpino “Monte Rosa” al Comm.rio Prefettizio del Comune di S. L., e p.c. al Comando 2° Reggimento Alpini e al Comando 3° Battaglione B.N. – (Doc. d. 7.12.1944-XXIII, f. Il Com.te del Regg.to, Giuseppe Roscioli)

Doc. n.10: “Olio sequestrato”. – Fotoc. lett. del Capo Uff. Comunale Serv. Agric.ra L. Zolezzi, Sestri Levante, al Commissario Prefettizio Mario Canepa e all’Uff. Prov. Serv. Agric/ra di Genova (Doc. comp. da f.1, p.1 dattil., d. 8.1.1945-XXIII, f. il Capo Uff. Com.le Serv. Agric.ra, L. Zolezzi).

Doc. n.11: “Coprifuoco, accesso alle gallerie rifugio, oscuramento notturno, accensione fuochi all’aperto per la produzione di sale, orari e pene per i non adempienti”. Fotoc. Disposizioni del Commissario Prefettizio del Comune di Sestri L., d. 22.1.1945-XXIII, f. Il Commissario Prefettizio, G.B. Canepa.

Doc. n.12: “Denuncia di assassinio da parte dei fuori legge”. Fotoc. di lett. dattil. N. 2926 di prot., dal Commis. pref.zio del Comune di Sestri Lev., G.B. Canepa, al Capo della Provincia di Genova, e p.c. al Pretore di Sestri L., al Comando Brigata Nera “Silvio Parodi” di Sestri L., al Comando G.N.R. di Chiavari, al Comando Tedesco di Piazza di Sestri L., al Comando Militare di Presidio Italiano di Sestri Levante. (Doc. comp. di f. 1, p. 1 dattil., d. 14.3.1945-XXIII, f.to Il commissario prefettizio, G. B.Canepa).

 

Doc. n.13: “Sequestro olio e bovina da parte di fuori legge”. Lett. (N. 336 di prot.) dal Commissario Prefettizio del Comune di Sestri L. al Comando Brigata Nera “Silvio Parodi” Sestri Levante. (Doc. comp. di f. 1 p. 1 dattil., d. 27.3.1945, f.to il Commissario Prefettizio G.B. Canepa). [Con 2 allegati qui non riprodotti].

 

Doc. n.14:
1°)- “Assistenza famiglie Caduti”. Lett. (N. 46 di prot.) del Comando Brigata Zelasco al Sindaco del Comune di Sestri Levante – (Doc. comp. di f.1, p.1 dattil., d. 1.6.1945, f. il Comm.rio “Primo”, il Com.te “Riccio”).
2°)- “Comunicazione” – Lett. del Comando Bgt Zelasco al Sindaco del Comune di Sinnai (CA) – (Doc. comp. di f.1. p.1dattil., d. 7.06.1945, f.to Il Comm.io (cap. Primo), Il Com.te (Ten. C.llo Riccio).
Da notare che a fine guerra, oltre che a riportare i resti dei Caduti (partigiani e patrioti) ai loro paesi di residenza, tutti i comuni che avevano avuto partigiani aggregati alle unità della VI Zona Operativa, furono nominalmente avvertiti della partecipazione dei loro concittadini alla Resistenza.

 

Doc. n.15: “Segnalazione e direttive di massima ” – Lett. Ris. (N° 2433 di prot.), dal Gabinetto Prefettura di Genova ai Sindaci dei Comuni della Provincia – (Doc. comp. di f. 3, p. 3 dattil., d. 16 maggio 1945, f.  il prefetto avv. Errico Martino).

 

Doc. n.16: “Questionario generale”. Lett. (N. 7908 di prot. arrivo) da Allied Military Government della Provincia di Genova, al Comune de Sestri Levante – Doc. parziale, comp. da f.1, pag.1 dattil., d. 18.7.1945, firma non presente per documento incompleto).

 

Doc. n.17: “Ratifica della nomina del Sindaco e della Giunta municipale”. Lett. (N° GIU di prot.), da Comune di Sestri Levante a Prefetto di Genova – (Doc. comp. da f. 1, p. 1 dattil., d. 13.6.1945, f. Il Sindaco, O. Ocule).

 

Doc. n.18: “Elenco dei Civili e Partigiani deceduti in questo Comune ”. Lett. (N. 19074 di prot.) del Comune di Sestri Levante alla Confederazione Nazionale Perseguitati Politici – (Doc. comp. di f. 1 p.1 dattil., d. 28.11.1947, f.to per/il Sindaco, Tessier).

 

Doc. n.19: “Elenco Caduti per la Libertà del Comune di Sestri Levante, Provincia di Genova – anni 1944 – 45 e segg.”. (Fotoc. doc. comp. di f. 4 dattil., s.d. e s.f.; di cui si riporta qui solo p. 2. Tralasciando p.1 di cop.na perché riporta il solo titolo qui trascritto in epigrafe; p. 3 perché contenente solo i dati parentali e gli indirizzi di casa; e p.4 perché in bianco.

Doc. n.20: Comune di Sestri Levante (GE): “Elenco delle incursioni aeree avvenute sul territorio del Comune di Sestri Levante (dal 1° dicembre 1943 all’11 settembre 1945)”. (Doc. compilato dal Servizio Avvistamento e Antiaerea del Comune, composto da 3 fogli dattil. su unica facciata, grandezza protocollo aperto, s.d. e s.f).
L’ elenco può essere così sintetizzato: Incursioni aeree avvenute sul territorio comunale, 86, di cui 40 notturne e 46 diurne; 335 gli aerei partecipanti (in maggioranza di tipo bombardieri e caccia bombardieri); complessivamente 96 furono i morti e 173 i feriti. 41 i fabbricati distrutti e 341 quelli danneggiati (comprendenti case d’abitazione, baracconi industriali manufatti agricoli, ecc.). Le bombe sganciate furono: 604 quelle dirompenti o spezzoni dirompenti, e 320 le cosiddette piccole bombe. 3 furono i mitragliamenti esclusivi, e anche 3 furono quelli misti con contemporaneo sgancio di bombe e mitragliamenti a bassa quota su obiettivi posti al suolo.