FASCICOLO Nr. 3 – (Doc. contenuti: 7 e 7bis.) – Testimonianze di Giovanni Sanguineti “Bocci”, Capo di Stato Maggiore della Divisione Coduri, nato a Cavi di Lavagna (GE) il 3.3.1914, agricoltore e poi operaio della F.I.T. di Sestri Levante: di idee comunisteggianti, ancora diciottenne entra nella cospirazione clandestina frequentando, a Cavi di Lavagna, il gruppo facente capo a Fabrizio Maffi.
L’8 settembre del 1943: trovandosi col suo reparto (lui da poco promosso sergente maggiore) in Jugoslavia, a Glussici (Gora Glušici – Fiume), appena in tempo per non essere arrestato dai tedeschi e finire internato nei loro lager in nazisti – abbandona la divisa e rientra a Cavi di Lavagna dove riprende subito contatto col suo vecchio gruppo di cospiratori. Con il quale incomincia a organizzare quello che poi diverrà il nucleo primario della Resistenza nel Tigullio: in principio, cercando di raccogliere soprattutto armi e munizioni abbandonate dai militari del R.E. in dissolvimento; e occultandosi poi sul monte Capenardo, sopra Cavi di Lavagna, insieme ai due fratelli Fico, e ad altri cinque o sei suoi vecchi compagni.

Doc. n.7: “Virgola”. In questa sua memoria dedicata al comandante Virgola e stesa assieme ai parenti di “Miro” (Vladimiro Cosso), ci riporta agli albori della Resistenza nel Tigullio, fornendoci preziose testimonianze sulla nascita della “Banda Virgola”. Sconosciuto l’autore delle note manoscritte variamente inserite nel testo (Doc. in fotoc., comp. da 21 f., 21 p. dattil., s.f., d. presunta 1964/65).