Fascicolo Nr. 5: “Testimonianze di ‘Leone’, Bruno Monti”, Comm.rio della Coduri”. All’interno sono contenuti due documenti (il n.9 e il n.9 bis) scritti dallo stesso “Leone” negli anni 1964/65 ca.

B. Monti, “Leone” (n. a Cormano nel 1910 e m. a Sestri Lev. nel 1984) in fuga da Milano perché individuato quale comunista cospiratore, aveva raggiunto la Coduri a Iscioli – Val Graveglia – a fine giugno 1944. A fine agosto, a Velva, dove la Coduri nel frattempo s’era trasferita, viene nominato commissario politico della stessa brg, e, oltre a partecipare attivamente alle operazioni militari della divisione, svolge anche un’intensa attività politico-organizzativa (che sfocia spesso in azione di scoperto proselitismo a favore del suo partito) specialmente nei confronti di quei giovani renitenti che salgono in montagna sempre più numerosi col trascorrere dei mesi. Ciò che non sfugge al comando della Cichero (da cui la Coduri dipende) e al Comando della Sesta Zona. Per questo motivo la Coduri viene più volte richiamata a rispettare di più le linee guida dettate dal CLNAI, dove sono severamente proibite le azioni di forzato tesseramento pro partiti. Medaglia d’argento al valor militare.

Doc. n.9: “Testimonianze del Commissario ‘Leone’ Bruno Monti”. Molte delle note manoscritte a margine del testo appartengono al sottoscritto, altre sono invece di autori sconosciuti, oppure dello stesso Monti. Altra copia di questo documento era stata depositata all’ILSREC di Genova nell’anno 1964/65 ca., ed è contenuta nel catalogo del Fondo “Giorgio Gimelli”, versamento 2, busta 23, fasc. 5. (Doc. in fotoc., comp. da 36 f., 36 p. dattil. spazio 1, s.d., con f. in calce).