Michele Nicolini (1903-1980) nato a Sestri Levante (GE) dove, fin quando attorno agli anni 1950 l’Azienda Agricola della Fattoria Pallavicini rimase attiva, la sua numerosa famiglia contadina ebbe in affitto un podere di proprietà del marchese Negrotto Cambiaso (per via ereditaria divenuto proprietario della suddetta Fattoria dopo la morte della moglie, marchesa Matilde, nata Giustiniani, vedova del marchese Durazzo Pallavicini) sito nella frazione di S. Margherita di Fossa Lupara, comune di Sestri Levante, in zona Villa Scorza.
All’età di 12 anni, il giovane Michele entrò come garzone a lavorare nella Fattoria Pallavicini, e in principio gli venne soprattutto affidato il quotidiano incarico di curarsi delle numerose galline del pollaio della Villa; di provvedere al ritiro e alla spedizione della posta della Fattoria, e ad altri piccoli incarichi, ordinati che via via si presentavano.
In seguito si ammogliò ed ebbe quattro figli, due maschi e due femmine. E assunse, a mano a mano, i più responsabili e svariati incarichi: da addetto alle cantine a responsabile del frantoio; da magazziniere a commerciante all’ingrosso di prodotti agricoli al mercato ortofrutticolo di Chiavari (allora molto attivo). E via di questo passo, finché la Fattoria non venne dismessa: licenziati la decina di salariati fissi e posti in vendita tutti i terreni e gli immobili dell’Azienda, in circa due lustri degli anni Cinquanta del secolo scorso, la “Fattoria”, come veniva chiamava dalla popolazione, si frantumò in un rivolo di piccole e medie proprietà agricole, edili e industriali, e la frazione di S. Margherita di Fossa Lupara perse completamente la sua rigogliosa fisionomia, e in pratica si trasformò in un deposito di rifiuti e brutture d’ogni tipo e genere.